Cosa sono le royalty e come raccoglierle

Se crei musica e vuoi essere pagato per il tuo lavoro, devi capire cosa sono le royalty musicali e come funzionano. In questa guida pratica ti spiego esattamente:

  • Come guadagnare dalla tua musica attraverso le royalty (anche mentre dormi)
  • Quali intermediari prendono una fetta dei tuoi guadagni dalle royalty
  • Come identificare e risolvere i problemi che bloccano i pagamenti delle tue royalty
  • Quali strumenti concreti usare per massimizzare i tuoi incassi da royalty

Non giriamoci intorno: l’industria musicale è complicata e frammentata. Molti artisti lasciano sul tavolo migliaia di euro semplicemente perché non sanno cosa sono le royalties e come raccoglierle. Non commettere questo errore.

Questa guida contiene dati reali, percentuali concrete e strategie testate sul campo. Niente teoria vaga, solo azioni pratiche per gestire le tue royalty che puoi implementare oggi stesso.

Mini-Glossario

Royalty – Compenso pagato all’autore o proprietario di un’opera per il suo utilizzo
Master – La registrazione originale di una canzone
Publishing – Diritti legati alla composizione (melodia e testo)
Metadata – Informazioni identificative associate alla tua musica
PRO – Performance Rights Organization (Società di gestione collettiva)

La vita di una canzone nell’industria musicale

Quando una canzone nasce, inizia un viaggio sorprendente attraverso l’ecosistema musicale. Pensa a una canzone come a un essere vivente con una propria identità e percorso:

  1. Creazione: Un autore scrive testo e melodia, spesso collaborando con altri musicisti
  2. Registrazione: La canzone viene registrata in studio, creando la “master recording”
  3. Pubblicazione: Il brano viene pubblicato e distribuito attraverso etichette o piattaforme digitali
  4. Diffusione: La canzone viene trasmessa in radio, inserita in playlist, utilizzata in film o pubblicità
  5. Monetizzazione: Il brano genera dei ricavi che vengono distribuiti tra autori, editori, etc.

L’industria musicale contemporanea si è evoluta significativamente con il digitale. Oggi, un artista può pubblicare la propria musica senza necessariamente passare da una casa discografica tradizionale, aprendo nuove strade per la distribuzione e la monetizzazione della propria opera.

Tipi di royalties: Una panoramica completa

Vediamo ora insieme come si differenziano le varie royalty in maniera da poterle distinguere e capire a fondo: quando vengono generate, chi le raccoglie ma soprattutto quanto effettivamente posso valere.

Schema delle differenti tipologie di royalty
Schema delle differenti tipologie di royalty

Royalties meccaniche: Si generano quando la tua musica viene riprodotta fisicamente (CD, vinili) o scaricata digitalmente. È come ricevere un compenso per ogni copia “tangibile” della tua opera. Queste royalties sono gestite principalmente da società come Harry Fox Agency negli USA o SIAE in Italia.

Royalties da performance: Nascono quando la tua canzone viene eseguita pubblicamente – in radio, TV, concerti, locali, o streaming. Ogni ascolto è come un piccolo tributo alla tua creatività. Nel contesto dello streaming, vengono calcolate in base a formule complesse che considerano il numero di ascolti e le entrate pubblicitarie della piattaforma.

Royalties sincronizzazione: Si attivano quando la tua musica viene abbinata a contenuti visivi – film, pubblicità, videogiochi. È il premio per l’emozione che la tua canzone aggiunge all’esperienza visiva. Queste royalties sono spesso le più redditizie e vengono negoziate caso per caso.

Royalties da sampling: Vengono generate quando parti della tua canzone vengono incorporate in nuove creazioni musicali. È come se un pezzo del tuo DNA musicale vivesse in una nuova opera.

Royalties da diritti connessi: Compensano gli interpreti e i produttori del master, non solo l’autore della composizione. È il riconoscimento che anche l’esecuzione e la produzione sono forme di arte.

Royalties da streaming interattivo: Una forma moderna specifica per piattaforme come Spotify o Apple Music, dove l’utente sceglie attivamente cosa ascoltare. Questo tipo di ascolto genera un mix di royalties da performance e royalties meccaniche.


Le royalties non sono tutte uguali. Rappresentano diversi tipi di diritti e utilizzi della musica, ma c’è un particolare importante che non ci deve sfuggire, specie per chi distribuisce la propria musica in autonomia:

Ogni canzone ha due diritti d’autore associati ad essa; uno per la composizione (lato editoriale) e uno per la registrazione finale (master)

Questo significa che se sei sia l’autore che l’artista di una canzone, tieni conto che riceverai le royalties sia dalla composizione che dalla registrazione (master) della tua canzone. Quindi se stai pubblicando i tuoi brani su piattaforme di streaming come Spotify, le royalty che ti spettano sono doppie!

Schema delle royalties generate da un brano pubblicato sulle piattaforme di streaming
Schema delle royalties generate da un brano pubblicato sulle piattaforme di streaming

• Le royalty associate alla composizione sono raccolte dalle società di collecting (PRO).
• Le royalty associate alla registrazione (master) sono raccolte dai distributori digitali.

Facciamo adesso qualche esempio pratico per capire a fondo questo meccanismo e iniziamo dal caso più comune: la pubblicazione di brani su Spotify.

Probabilmente se stai leggendo questo articolo stai per pubblicare online il tuo brano o lo hai già fatto. Ogni volta che qualcuno riproduce un brano su Spotify o altre piattaforme di streaming, quest’ultime devono all’autore del brano due tipi di royalty: meccaniche e di registrazione, raccolte rispettivamente dalle società di collecting (SIAE, Soundreef) e dai distributori (Amuse, Distrokid, TuneCore, etc.)

royalty use case spotify
Caso d’uso riscossione royalties per brani riprodotti su Spotify

In fine se il tuo brano ha avuto successo e viene riprodotto in radio, le royalty verranno raccolte dalle società di collecting (PRO) le quali monitorano il panorama mainstream e tutelano il diritto d’autore riscuotendo le royalty.

Caso d'uso riscossione royalties per brani riprodotti in radio
Caso d’uso riscossione royalties per brani riprodotti in radio

La catena della distribuzione musicale

Il percorso delle royalties attraverso l’industria musicale è come un intricato sistema di canali d’acqua. Gli attori che popolano questa industria sono davvero tanti, cerchiamo di dunque individuarli e di capire come funziona questo sistema:

  1. Creatori: Autori, compositori, produttori, interpreti (la fonte originale)
  2. Editori musicali: Gestiscono i diritti d’autore e raccolgono royalties per conto degli autori
  3. Società di gestione collettiva: Organizzazioni come SIAE (in Italia), ASCAP o BMI (negli USA) che monitorano l’uso della musica e distribuiscono le royalties
  4. Distributori digitali: Piattaforme come Amuse, CD Baby, TuneCore, DistroKid che collocano la musica sugli store digitali
  5. Piattaforme di consumo: Spotify, Apple Music, YouTube, radio, TV dove gli utenti finali ascoltano la musica

Ogni anello di questa catena trattiene una percentuale prima di far fluire il denaro al livello successivo. È importante capire questo flusso per massimizzare i propri guadagni. Ad ogni passaggio, viene trattenuta una percentuale quale ad esempio:

  • Distributore digitale: 0-30% delle royalties da streaming
  • Etichetta discografica: 50-85% delle royalties totali
  • Editore musicale: 25-50% delle royalties publishing
  • Manager: 15-20% del guadagno netto dell’artista

Il panorama della distribuzione si è notevolmente democratizzato. Oggi un artista indipendente può scegliere tra:

  • Distribuzione indipendente: Utilizzare servizi come Amuse per pubblicare direttamente sulle piattaforme di streaming
  • Distribuzione ibrida: Collaborare con etichette indipendenti mantenendo maggiore controllo sui diritti
  • Distribuzione tradizionale: Affidarsi completamente a un’etichetta discografica per la gestione della pubblicazione e promozione

Ciascuna di queste opzioni comporta diversi modelli di divisione delle royalties. Ad esempio, un distributore digitale può trattenere una percentuale fissa o richiedere un abbonamento annuale lasciando all’artista il 100% delle royalties.

Metadata: identificare l’autore e l’opera

I metadata sono l’equivalente del DNA musicale – codici identificativi essenziali affinché le royalties trovino la strada verso il giusto destinatario. Vediamo subito insieme come riconoscerli e a cosa servono:

  • ISRC (International Standard Recording Code) – Identifica specificamente una registrazione, come un’impronta digitale per ogni versione di una canzone.
    • Formato: 12 caratteri (es. IT-A23-19-00001)
    • Chi lo assegna: Distributore o etichetta
  • ISWC (International Standard Work Code) – Identifica la composizione musicale indipendentemente da chi la esegue. Questo codice segue la “canzone” in sé, non la registrazione specifica.
    • Formato: 10 caratteri (es. T-034.524.680-1)
    • Chi lo assegna: Società di gestione collettiva
  • IPI/CAE (Interested Party Information)– È il codice identificativo di autori, compositori ed editori.
    • Chi lo assegna: Società di gestione collettiva
  • UPC/EAN – Codici a barre che identificano album o singoli a livello commerciale.

Quando questi metadata sono incompleti o errati, le royalties possono finire in quello che si chiama “black box” – denaro non attribuito che potrebbe non raggiungere mai gli aventi diritto. È come spedire una lettera senza indirizzo. Se pubblichi una canzone e dimentichi di includere il nome del co-autore nei metadata, la sua parte di royalties andrà persa o richiederà complesse procedure di recupero.


Come muoversi correttamente per raccogliere al massimo le proprie royalty? Ecco una procedura in 3 punti che ti aiuterà a raccogliere tutte le royalty dai tuoi brani:

1. Distribuisci su tutti gli store la tua canzone e ottieni il tuo ISRC
2. Registra la tua canzone presso una PRO e acquisisci proprietà dell’opera
3. Sponsorizza la tua musica e raccogli le royalties

Provider per la tutela e la distribuzione

Esistono diversi alleati che possono aiutarti a raccogliere ciò che ti spetta:

Società di gestione collettiva: In Italia la SIAE è la principale, ma esistono anche alternative come Soundreef. A livello internazionale troviamo ASCAP, BMI, PRS e molte altre. Si occupano principalmente di royalties da performance.

Distributori digitali: Servizi come Amuse, CD Baby, TuneCore o Awal non solo distribuiscono la tua musica sulle piattaforme di streaming, ma raccolgono anche le royalties generate. Ciascuno offre vantaggi specifici:

  • Amuse: Offre distribuzione illimitata con un abbonamento annuale fisso
  • DistroKid: Offre distribuzione illimitata simile ad Amuse
  • CD Baby: Richiede un pagamento una tantum per release ma trattiene una percentuale
  • TuneCore: Simile a Amuse ma con servizi aggiuntivi di publishing
  • AWAL: Più selettivo, offre servizi simili a quelli di un’etichetta ma senza richiedere la cessione dei diritti

Con la diffusione dello streaming musicale molti distributori sono apparsi sul mercato, vediamo insieme i modelli di abbonamento dei distributori più famosi e come vengono gestite le royalties dell’artista.

Modello dei costi dei principali distributori digitali
Modello dei costi dei principali distributori digitali

Editori musicali: Aziende come Sony/ATV, Universal Music Publishing Group o editori indipendenti gestiscono i diritti d’autore e massimizzano le opportunità di guadagno. Un buon editore può:

  • Cercare attivamente opportunità di sincronizzazione per la tua musica
  • Amministrare royalties a livello internazionale
  • Rappresentarti in negoziazioni contrattuali

Servizi di amministrazione royalties: Piattaforme come Songtrust o Kobalt offrono servizi completi di monitoraggio e raccolta royalties senza necessariamente richiedere la cessione dei diritti.

Piattaforme di monitoraggio: Servizi come Audiam o Muserk utilizzano tecnologie avanzate per identificare utilizzi non autorizzati della tua musica e recuperare royalties mancanti.

Strategie per massimizzare le tue royalties

Per ottimizzare i tuoi guadagni nell’industria musicale moderna, considera queste strategie pratiche:

Registrazione completa dei diritti: Assicurati di registrare le tue opere presso la SIAE o altre società di gestione collettiva pertinenti. Non trascurare l’iscrizione a società internazionali se prevedi che la tua musica venga ascoltata all’estero ma leggi attentamente il contratto d’uso e cerca di evitare conflitti di gestione tra le varie società.

Diversificazione dei canali di distribuzione: Non affidarti solo allo streaming. Esplora opportunità di sincronizzazione, performance dal vivo, merchandise e modelli di abbonamento diretto con i fan.

Metadata accurati: Dedica tempo a compilare correttamente tutti i metadata per ogni release. Un errore in questa fase può costarti royalties mai reclamate.

Educazione continua: L’industria musicale cambia rapidamente. Rimanere aggiornati sulle nuove piattaforme e modelli di business è essenziale per non perdere opportunità di guadagno.

La scelta dei giusti partner per la gestione delle tue royalties può fare la differenza tra raccogliere solo una piccola parte di ciò che ti spetta e massimizzare il tuo potenziale di guadagno.

La buona notizia è che oggi, più che mai, gli artisti hanno accesso a strumenti e conoscenze che permettono loro di navigare questo complesso ecosistema con maggiore controllo e consapevolezza, trasformando la propria passione non solo in arte ma anche in un’attività economicamente sostenibile.

✓ CHECKLIST

Iscriversi alla società di gestione collettiva più adatta alla tua situazione
Scegliere un distributore digitale in base al tuo volume di pubblicazioni
Creare una “split sheet” dettagliata con tutti i collaboratori e le loro percentuali
Verificare che tutti i collaboratori siano registrati presso una PRO
Assicurarsi di avere tutti i diritti per materiale campionato
Caricare il brano su tutte le piattaforme di streaming
Registrare la composizione presso una società di collecting
Registrare sia i diritti di composizione che quelli del master
Verificare che tutti i tuoi brani siano correttamente registrati

Domande frequenti (FAQ)

D: Quanto tempo ci vuole prima di ricevere le royalties?
R: Per lo streaming, da 1 a 3 mesi. Per performance (radio, TV), da 6 mesi a 1 anno.

D: Devo essere iscritto alla SIAE per ricevere royalties?
R: Non necessariamente. Puoi utilizzare alternative come Soundreef o affidarti solo ai distributori digitali per alcune tipologie di royalties.

D: Come faccio a sapere se qualcuno usa la mia musica senza autorizzazione?
R: Servizi come Content ID di YouTube, Audiam o tecnologie di fingerprinting audio come quelli di Shazam possono aiutarti a monitorare l’uso non autorizzato.

D: Quali sono le royalties più redditizie?
R: Le sincronizzazioni (uso in film, pubblicità, videogiochi) generalmente offrono i pagamenti più elevati per singolo utilizzo.

Chi è Nils Lewin

Mi chiamo Nicola Bombaci alias Nils Lewin, sono un ingegnere informatico con la passione per la musica e l’audio. Durante la mia crescita professionale ho deciso di fondere questi due mondi apparentemente diversi tra loro.

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